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Il terzo tempo finanziario

Scritto da Domenico Mattiaccia il 4 ottobre 2011
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A rendere celebre il rugby, oltre alla mitica squadra degli All Blacks neozelandesi e della loro danza maori, è il famoso terzo tempo. A fine  partita, i giocatori che si sono sfidati in campo si ritrovano nel dopo gara per bere e mangiare insieme. Il concetto è: sfidarsi fino all’ultimo in campo e alla fine festeggiare tutti insieme la squadra vincitrice.
Da qualche anno a questa parte, anche il mondo del calcio ha il suo terzo tempo: a fine gara i giocatori sono tenuti a complimentarsi a centrocampo con terna arbitrale e avversari.
Questa regola è stata introdotta da Michel Platini, mitico 10 bianconero che ora è il presidente UEFA. Sull’onda del terzo tempo, il presidente ha proposto il fair play finanziario. Sempre sentiamo parlare del fair play, cioè del buon comportamento da tenere in campo, rispettare gli avversari e i direttori di gara. Ma di quello finanziario era la prima volta.
Ma vediamo cosa propone Platini.

 Il presidente Uefa, intende introdurre un sistema per garantire un equilibrio tra entrate e spese dei club, evitando deficit strutturali e calmando indirettamente gli stipendi milionari. Quindi stop alle spese folli per i giocatori e stop a contratti da nababbi, il tutto per colmare il gap presente tra le grandi d’Europa e i club meno ricchi. A chi non rispetta le regole, sono previste tre sanzioni:
-  stop al mercato, per i club che superano il tetto di pochi spiccioli. Potranno fare mercato libero, senza però poter schierare il giocatore strapagato in Champions e Europa League.
- trattenute premi, per i club con colpe un po’ più gravi. Si passa alle trattenute sui premi, sui quali un club costruisce spesso il suo bilancio o almeno un mercato.
-  esclusione, la misura più forte per chi è andato molto lontano dai parametri.

I club hanno firmato l’accordo sul “terzo tempo finanziario” anche se ancora nutrono dubbi e continuano con la politica del super-ingaggio. Platini e la commissione hanno cominciato a illustrare le nuove regole all’Esecutivo, sperando nell’approvazione entro fine anno. Il primo controllo dovrebbe esserci per il biennio 2012-13, deficit di 45 milioni, per poi confermare le sanzioni proposte entro il il 2014.

La strada è ancora lunga e tortuosa, vedendo le buone premesse non possiamo che augurarci che arrivi la fumata bianca e si possa avere un campionato con i club tutti allo stesso livello, dove ogni anno cambiano le squadre che lottano per il titolo.