www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 218 - Giugno

NOTE

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 2 febbraio 2012
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D’Alema ‹‹Monsignore››

Dal blog di Paolo Farinella riporto una notizia pubblicata da “il Fatto Quotidiano”
qualche tempo fa: “D’Alema, El Maximo, ha realizzato l’agognato sogno: diventare ‹‹NH›› (sigla latina) di Sua Santità Benedetto XVI, il quale graziosamente gliel’ha concessa con chirografo autentico. ‹‹NH›› significa ‹‹Nobil Uomo›› e ha diritto al titolo di
‹‹Eccellenza›› e di assistere il papa in determinate occasioni ufficiali. Il NH Massimo D’Alema ha sfoggiato il collaree la medaglia e il frak il giorno 20 novembre dell’Anno Domini 2006, ma la notizia è rimasta segreta forse per la vergogna di non potere spiegare le ragioni di cotanta nobiltà pervenuta. Non c’è che dire, il papa si circonda di NH di eccezione: Gianni Letta, il portiere del bordello di Berlusconi in quanto sottosegretario alla presidenza del Consiglio; Angelo Balducci della cricca di Anemone, quelli che hanno speculato sul terremoto dell’Aquila e ora anche il Conte Max. Di questo passo il papa si iscriverà alla massoneria, se non lo hanno già iscritto di diritto. Per fare le cose serie, sarebbe buono che incontrando Max il Nobil Uomo di Sua Santità per strada, magari lo si saluti più pudicamente con il titolo di ‹‹Monsignore››, più adatto di ‹‹Eccellenza›› a uno che porta i baffi liturgici”.

C’è bisogno di commentare?


Critiche a Ratzinger

Nella rubrica “Divino” di Filippo Gentiloni, leggo:“Proprio negli ultimi giorni dell’anno scorso sono uscite alcune voci fortemente critiche nei confronti del Cattolicesimo, in particolare del pontificato di Benedetto XVI. Voci particolarmente interessanti sia perché autorevoli sia, e
soprattutto, perché dichiaratamente e sinceramente cattoliche: proprio per questo più significative. “Salviamo la Chiesa” è il titolo drammatico del famoso teologo Hans Kung (Rizzoli in traduzione italiana). Una ‹‹dura analisi che ripercorre la storia e gli errori del Vaticano, ne diagnostica con chiarezza i mali e propone le uniche cure possibili per risanarli, una terapia che si rifà alla più efficace delle medicine, il ritorno del cristianesimo a Gesù Cristo   alle sue parole››. Questi i principali punti che Kung vorrebbe che il Vaticano correggesse: permettere il matrimonio ai sacerdoti e ai vescovi, consentire alle donne l’accesso ai ministeri ecclesiastici, fare intervenire il clero e i laici nella elezione dei vescovi, non vietare più la comunione eucaristica di protestanti e cattolici, intesa ecumenica e collaborazione senza scuse e silenzi. Che il papa esaudisca le preghiere di moltissimi cattolici, istituisca una commissione per la riforma e convochi al più presto un concilio ecumenico. Kung insiste che non può essere salvata una chiesa innamorata del Medioevo, una chiesa patriarcale, esclusivamente maschile, caratterizzata dall’esclusivismo confessionale, fondamentalmente eurocentrica. Ma Kung conclude che non ha abbandonato la speranza che la Chiesa Cattolica possa sopravvivere.
Un altro autore importante, ben noto ai lettori italiani, è Marco Politi, con il suo “Joseph Ratzinger, Crisi di un papato” Editori Laterza. Il profilo è quello di un pontefice non politico, di un papato pieno di errori di comunicazione, a partire dalla errata valutazione dell’importanza dei vescovi che si erano espressi sulla questione ebraica. E anche sulla teologia della liberazione.
Per Politi un papa buon teologo, ma non buon politico e che non sa affrontare il calo dei sacerdoti nel mondo e il ruolo della donna. Una discussione aperta, dunque, destinata a continuare”.

Auguriamocelo!

“Sul concetto di Volto del figlio di Dio”

È il titolo dello spettacolo di Romeo Castellucci che sta suscitando “discussioni e contestazioni”. Pur essendo una buona cosa che il linguaggio artistico svolga una funzione civile e dialettica con la società, si ammanta, purtroppo, di minacce, veleni e razzismo ‹‹clericofascista››. Ma la cosa triste è che la segreteria di stato vaticana alimenta questi focolai di dubbia moralità.
A tal proposito scrive Gianfranco Capitta sul manifesto: “Ora, se questo rigurgito di sospetta moralità può avere molte cause e pseudo legittimazioni (dalla politica e dai tecnici, venendo ormai considerata la chiesa italiana uno degli ‹‹azionisti di riferimento›› dell’attuale governo,
assieme alle banche), proprio chi è responsabile dell’ordine pubblico dovrebbe agire per impedire il ritorno di ‹‹protagonismo›› della destra fascista e ultraclericale. […] Da noi, dove quel titolo gira da un anno, le squadracce di destra minacciano, senza che nessuna autorità si preoccupi in modo adeguato. Lo spettacolo tra l’altro è amarissimo e dolente, e coinvolge, nel bene e nel male, dolori e prove d’amore che ogni figlio ha dovuto affrontare verso  genitori anziani e malati. Che poi all’attacco strumentale del linguaggio artistico, il neofascismo censorio abbia trascinato anche il Vaticano è un orribile segnale dei tempi, e di un conformismo senza orizzonte”.

Che tristezza!