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L’odio di sempre: che fare?

Scritto da Emanuela Medoro il 10 marzo 2015
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Il film SELMA attualmente in programmazione mostra con immagini crude e raccapriccianti alcuni momenti salienti della vita del Reverendo Martin Luther King (1929-1968). Per il suo costante impegno in difesa dei diritti civili dei neri d’America ebbe il premio Nobel per la pace nel 1964.

Il film è centrato sulla violenza della polizia dell’Alabama contro la folla che, rispondendo ai suoi appelli, marciava pacificamente per protestare contro il fatto che il diritto di voto, garantito dalla legge, fosse, in quello stato, di fatto negato ai neri da una burocrazia e da una polizia bianca animata da un odio forte, cieco, irrazionale contro i neri. Un odio manifestato in tutti i modi possibili: a parolacce ed insulti dalla popolazione bianca che si ritiene cristiana, con manganelli grossi e tosti mossi dalla polizia a cavallo con una sconvolgente violenza ed una straordinaria volontà di far male e uccidere, e dalle infami croci ardenti del Klan.

Il Presidente Lyndon Johnson, democratico, prima ebbe un atteggiamento incerto di fronte alle richieste del Dottor King, poi, difronte ad inaccettabili spettacoli di violenza mostrati da tutte le televisioni (oh, potenza del mezzo!) cede alle richieste dei manifestanti.

A questo punto del film, c’è il memorabile colloquio tra il Presidente Johnson e il governatore dell’Alabama, Wallace. Alla domanda del presidente: “Ma perché voi odiate tanto questa gente? In fondo, che fanno di male? Marciano pacificamente per reclamare l’effettivo diritto di voto, un diritto civile garantito dalla legge.”, il governatore Wallace risponde dichiarandosi estraneo ai fatti, e, con volto impassibile, scarica la responsabilità delle violenze contro i neri sulla burocrazia e la polizia dell’Alabama. “Lei mi sta prendendo per il c…o!”, esclama il Presidente. Il dottor M.L. King fu ucciso nel 1968. Oggi il 7 Aprile è un giorno di lutto nazionale, in suo onore.

Purtroppo, episodi di odio e violenza sono tuttora fatti di cronaca quotidiana su televisioni e giornali. Persino la pacifica Danimarca ha visto la morte ed il sangue dell’odio del terrorismo di matrice islamica. Infinitamente più insidioso e diffuso dell’odio cieco e della violenza fanatica della polizia e dei buoni cristiani dell’Alabama. In questo caso, infatti, non c’è un presidente che può ridimensionare l’odio dell’Islam fondamentalista contro gli infedeli, anzi c’è un testo ritenuto sacro da centinaia di milioni di persone, sparse in tutto il mondo, che incita l’Islam alla guerra santa contro gli infedeli.

Che fare?

Difficilissima la risposta a questa domanda, tocca agli organi competenti non solo italiani, anzi, soprattutto a quelli europei. Abbiamo l’odio armato alle porte di casa, le minacce rivolte all’Italia sono sempre più insistite e ripetute. Solo una più profonda ed efficace integrazione con l’Europa per la difesa e le politiche estere può essere un’ancora di salvezza, una volta ridimensionate tutte le polemiche sull’ uscita dall’area euro. Francamente, ho paura. Ho paura per le persone, prima di tutto. Ed ho paura anche per il patrimonio artistico inestimabile che abbiamo costruito nel corso dei secoli, principalmente di matrice e committenza religiosa. Il Mare Nostrum che per secoli è stato una via di comunicazione fra popoli diversi, è oggi un vulcano distruttivo, pronto ad esplodere.