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Vattimo: terza lezione di filosofia

Scritto da Dante Maffia il 1 marzo 2012
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Vieni autunno con le piogge,
scaccia l’afa, da’ linfa ai nuovi semi.
Le begonie devono arrendersi al disfacimento.
Furono forma che ti sfiorò e ti vinse,
ma ogni cosa ha un tempo definito.

per ogni dove, sempre, è in agguato
il silenzio, con la sua lingua morta,
con schegge di cieli infranti.
Prima o poi lo renderemo fertile acqua
del Po, inconsapevole del diluvio.

Ma quella donna con seni puntuti
mi distrae dalla lotta e Pan ride
della mia debolezza, mi sottrae
il senso e il divenire.
Piegato ripasso La scienza nuova.

E la corsa s’apre alla demenza,
i gelsomini ripudiano gli accordi, l’empietÃ
dà linfa ai sogni e il sangue
gela sugli alberi.

Il furore diventa spreco; ogni battaglia
è perduta. Dunque,
autunno, porta la pioggia, accendi di rosso
le colline, fa’ che la luce non perda voce
e continui ad essere complice dello spreco.

 

dalla raccolta  POESIE TORINESI  Edizioni Lepisma, Roma 2011

 

 

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