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Foto in mostra

Scritto da Carlo Di Stanislao il 2 febbraio 2012
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Steve Mc Curry in mostra dal 3 dicembre al Museo della Fotografia, allestito da novembre scorso, presso l’ex mattatoio del Testaccio, a Roma.

Oltre 200 fotografie, scattate nel corso degli oltre 30 anni di carriera,  raccolte a cura di un  “padrino” eccezionale:  il designer Fabio Novembre, con un  allestimento suggestivo ed inconsueto.

Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi foto giornalistici, Mc Curry si svela a Roma non solo con immagini celebri come il ritratto della ragazza afghana dagli occhi verdi (e con tutta la sua storia illustrata), ma anche con lavori presentati per la prima volta, come il progetto The last rollcon 32 immagini scattate in giro per il mondo, gli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania (con una suggestiva serie di immagini dedicate al Buddismo), un lavoro inedito su Cuba e una selezione di fotografie italiane, nate dai soggiorni effettuati nel corso di quest’anno in varie città e regioni del Bel Paese,  in occasione dei 150 anni dell’Unità.

La mostra all’ex-mattatoio, con ingresso dal costo di 10 Euro, rimarrà aperta sino al 29 aprile e non è da perdere.

Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry ha cominciato presto a collaborare come fotografo con un giornale locale.

Dopo tre anni decise di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collaborò con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic.

Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo.

Va ricordato che Eastman Kodak gli ha concesso  l’onore di utilizzare l’ultimo rullino di pellicola Kodachrome, che è stato prodotto nel luglio 2010 da Dwayne’s Photo (nella città di Parsons in Kansas) e la maggior parte delle foto realizzate, escludendo alcuni duplicati, sono state pubblicate su internet dalla rivista Vanity Fair.

Pochi come lui sanno cogliere e “rubare”  un pezzo d’anima e riuscire a riflettere in un scatto emozioni personali ed elementi propri della esistenza umana. Ciò che ha sempre spinto McCurry ad andare oltre, ad avventurarsi nei luoghi più aspri del mondo, è stato il desiderio di
raccontare delle storie, emozioni ed episodi in maniera semplice ed immediata, efficace, capace di arrivare direttamente agli occhi e al cuore dei suoi interlocutori. Steve ha trovato nella fotografia il mezzo per eccellenza per esprimere la sua creatività, il suo modo di vedere il mondo e di percepire le sensazioni che carpiva in pochi attimi.

Veterano di National Geographic, sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell’Asia che non in America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: “Perché- come ha scritto- già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”.

La mostra romana  è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale – Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’Agenzia SudEst57.

Per informazioni più dettagliate: Tel.
060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00). http://www.macro.roma.museum