Questo giornale ospita spesso poesie e lettere per ricordare un amico scomparso.
Oggi 5 gennaio è un giorno tristissimo anche per noi amici di Stefano Gioia e per i cittadini di Laino Borgo. Morì in Cile nell’attività di rafting svolta con competenza e capacità. Aveva solo 33 anni. Diede la sua vita in cambio di quella dei turisti stranieri affidati alla sua esperienza e per questo è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile perché ,diversamente da tanti giovani d’oggi che trascinano la loro vita tra noia e indifferenza, brillava come una stella.
Il suo amore unito al rispetto per la natura, il suo anticonformismo non di maniera, la sua ricerca di libertà e di conoscenza attraverso il contatto con persone di “altre” culture lo caratterizzava in modo esemplare. Disdegnava , il nostro Stefano, le comodità superflue, si adattava alle situazioni difficili, minimizzava i disagi per far spazio agli amici di tutto il mondo che riempivano la sua casa.
Scrissi queste parole dopo la sua morte e oggi, a sette anni di distanza, tornerei a riscriverle perché il passare del tempo nulla sottrae alla memoria di lui, al ricordo del suo sorriso, alla gentilezza dei gesti e alla bontà del suo cuore. Altri dicono che il tempo sbiadisce i ricordi e li allontana , non è così per Stefano Gioia. Non è così per le parole di una sua mail , stampata nella mia mente anche se non inviata a me, in cui raccontava dei sorrisi delle persone che avvicinava alla natura col suo lavoro, ricompensa delle fatiche molto più grande del denaro guadagnato, di cui poco gli importava.
Per noi continua a essere esempio e spero lo sia per tanti giovani. Ancora vivo tra noi alle nostre passate manifestazioni in questa battaglia contro il mostro del Mercure ,è stato, è ,sarà sprone e incoraggiamento per una lotta a difesa della natura e del nostro territorio che continueremo a oltranza. C’è sempre una luce per chi crede in un’idea , il suo ricordo è per noi quella luce.